sabato 27 giugno 2020

La politica mette le mani sullo sport

di Carmine Viggiano 
Allo sport adesso ci pensa Palazzo Chigi. È quanto si può facilmente desumere dai processi in atto già a partire dalle decisioni prese dal governo Lega-M5S, se non prima.
Alla figura del ministro dello sport, attualmente di competenza di Vincenzo Spadafora (nella foto), infatti, si affiancherà presto una specie di ministero che potrà gestire circa 500 milioni di euro ogni anno, destinati principalmente alle federazioni ed all'impiantistica. Tutto, o quasi, insomma, passerà dalle determinazioni del governo, con il Coni che vedrà ridimensionate le proprie aree di influenza.
Come avverrà tutto questo? In queste settimane è allo studio una riforma già avviata, come anticipato, dal primo governo Conte, con la quale si trasformerà l'ufficio per lo sport in un organismo più ampio e che avrà più poteri. Con un «surplus» ingente di competenze, risorse e personale (ampliato non con nuove assunzioni, ma attraverso distacchi).
Questo rinnovamento prevederà il coordinamento delle iniziative amministrative e normative, la realizzazione di progetti pedagogici nelle scuole, la convocazione annuale di una consulta e perfino un centro studi.
Insomma, un accentramento governativo che oltre ad efficientare il mondo dello sport, mira chiaramente ad appropriarsene. Con quali risultati è ancora tutto da scoprire.

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