Pensioni di reversibilità: monta la protesta. Il governo nazionale la vuole togliere o quantomeno rapportarla al certificato Isee. E i sindacati insorgono e chiedono che venga cancellato il disegno di legge che fa riferimento a prestazioni di natura previdenziale. Il progetto (già ci aveva provato l'esecutivo guidato da Renzi) appare come un passepartout per aprire una delle ultime casseforti degli italiani: la pensione di reversibilità. In altre parole si andrebbe a toccare i "soliti" senza intaccare quei trattamenti che fanno capo ai soliti "noti". Se il provvedimento andasse avanti lo Stato potrà attingere a piene mani dalle cifre che sono impegnate per i pensionati dei coniugi superstiti. Perché toccare le contribuzioni previdenziali versate durante il periodo lavorativo che vanno a favore di vedovi e vedove? Non sarebbe meglio rivedere le pensioni d'oro e fare cassa? Altra novità (si fa per dire): concedere la pensione di reversibilità legandola non più al reddito ma all'Isee e quindi tenere conto anche del patrimonio di tutta la famiglia. Si tratta di una vera e propria carognata. La sforbiciata sulle reversibilità affonderebbe le sue radici sul Pil depresso e sul fallimento della spending review ai raggi x dei controlli europei. Logica vuole che quei soldi, che non sono un regalo ma il prodotto dei versamenti di una vita, non vengano toccati. Si generebbe di fatto una disuguaglianza: da un lato i già garantiti, pronti alle barricate nelle strade qualora vengano toccati i loro trattamenti, e dall'altro quelli che che con l'attuale sistema e con il loro lavoro mandano avanti la "baracca". A quest'ultimi sembra che si possa togliere di tutto. E' lapalissiano che il governo nazionale vuole evitare il confronto, non avendo il coraggio delle proprie idee, e far passare due parolette di contrabbando ai danni dei cittadini. Con il provvedimento lo Stato vuole fare cassa ai danni dei coniugi superstiti, appropriarsi dei contributi versati e considerare le prestazioni assistenziali alla stregua di quelle previdenziali. La Cgil parla di bufala che sta circolando sui social, ma siamo sicuri che lo Stato non pensi di fare cassa con i soldi degli italiani in questo e in altri mille modi? Vedremo. La notizia risale al 2016 ma a volte a pensare male ci si azzecca. Governo attenzione che gli italiani si sono rotti i coglioni di voi e anche dei vostri oppositori. Fino alla fine arriveranno le sardine che hanno già depositato il simbolo o qualche altro movimento che sbaraglierà tutti voi.
giovedì 28 novembre 2019
mercoledì 6 novembre 2019
I rossoblu contro la Reggina hanno fatto “miao”
Dopo
novanta minuti il Potenza calcio è uscito dal Viviani facendo miao. Contro la
Reggina forse nulla si poteva, soprattutto contro una società che ha messo sul
piatto della bilancia dieci milioni di euro contro il milione del presidente
rossoblu. Ma prendere tre “pappine” in casa non è una bella cosa. La maggior
parte delle testate giornalistiche si sono limitate alla cronaca altre hanno approfondito
lo schema tattico dei leoncini del Potenza suscitando qualche malumore nell'ambiente rossoblu. I leoncini ,
d'altronde,hanno dovuto subire una Reggina ben piazzata in campo e capace di
travolgere una squadra nella circostanza dimostratasi mediocre. In realtà è
stata una passeggiata per gli amaranto di Reggio Calabria che hanno mostrato di
avere le potenzialità per salire in serie B e lasciare i “micini” (felini
anch’essi come i leoni) a un
ridimensionamento delle proprie celate
ambizioni. Il dato concreto è che la vetta della classifica si allontana sempre
di più ed è forse arrivato il momento di
dare un'occhiata al prossimo mercato per operare qualche acquisto di qualità.
Si pensa alla realizzazione del nuovo stadio senza tenere presente che questa
realizzazione potrebbe avere positive
ripercussioni, non nell'immediato, ma in prospettiva, tenuto conto dell'attuale
livello della squadra. E’ lapalissiano che rispetto all’anno scorso il
campionato di serie C è molto più competitivo e vede grandi società
“combattere” per raggiungere i primi posti in classifica e giocarsi i play off;
per i rossoblu l'obiettivo è sicuramente fare un altro giro nella serie
professionistica delle serie C. Rispetto a queste problemat iche i giornalisti
svolgono una funzione importante e devono poter esprimere le loro opinioni,
senza l'ausilio delle veline d'altri tempi, anche contestando la gestione
tattica degli incontri, essendo “controcorrente” o più realistici del “re”.
Come scriveva Honoré Balzac la malattia del nostro tempo è la superiorità. Ci
sono più santi che nicchie. La Reggina ha fatto la sua partita portando a casa
tre punti con tre gol e ridimensionando i rossoblu. Il Potenza ha dovuto subire
una compagine ben messa in campo, cinica e che ha annichilito i suoi avversari.
Il leone rampante sarà sempre uno squadrone ma contro chi? Una
domanda che al momento non trova risposta.
il Potenza non ha le risorse, siano esse economiche che calcistiche, ma
allora qual è il fine che si vuole raggiungere? Navigare a vista a centro
classifica può essere anche un obiettivo concreto, ma all'inizio l'entusiasmo
ha portato a fare tanto rumore per nulla, in considerazione di ciò che si sta manifestando in queste ultime
giornate, per non parlare dei punti persi contro squadre che lottano per
evitare la retrocessione. La libertà di raccontare tutte queste storie ,
secondo l'interpretazione della realtà, m'induce ad affermare che io posso
scrivere le mie opinioni, senza
offendere alcuno, ma solo limitandomi a cogliere i malesseri sottaciuti di chi
vuol vedere il calcio sotto un’altra luce: da analista e non da tifoso. E
voglio sempre sostenere i giornalisti
che scrivono ciò che vedono e non si limitano a dire: che peccato,però,
tre gol sono troppi. Forse susciterà
polemiche quanto scritto ma occorre una mossa d’orgoglio e decidere il futuro
del Potenza calcio. Finalmente dopo lustri si è tornati in serie C ma almeno si
cerchi di fare qualche bella figura soprattutto per i tanti tifosi affezionati
ai colori sociali, che non vorrebbero mai allontanarsi dai colori rossoblù. E’ questo che si vuole? Non credo. Ricordo quando andavo a scuola, se
non si era al passo con il programma di studi o riparavi a settembre qualche
materia oppure ripetevi l’anno. Nel calcio l’esame di riparazione è nel
prossimo mercato. Altrimenti si ripete l’anno. Un pensiero va ai tanti tifosi
che sostengono con forza il Potenza, nonostante tutto, e alzano i propri
vessilli in ogni occasione. Forza ragazzi di ogni età perché il Potenza è
sempre uno squadrone… da appurare per quale categoria. Apprezzamento anche per
il presidente Caiata che con grande signorilità gestisce una società nei modi
migliori. Forza rossoblu.
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