sabato 1 ottobre 2016

Presto un nuovo test per gastrite, ulcera e per prevenire il tumore allo stomaco



Il prof. Enzo Ierardi al microspocio


Un’importantissima scoperta nel campo delle malattie gastriche è a opera di un lucano. Il professore Enzo Ierardi, senior scientist, associato di Gastroenterologia dell’università degli studi Aldo Moro di Bari, grazie a uno studio combinato con la dottoressa Giogio e con il professor Di Leo e la THD spa. Il prof Ierardi è originario di Armento dove nacque il 26 settembre 1951. A 12 anni si trasferisce con tutta la famiglia a Bari dove inizia il suo prestigioso percorso di studio. Nel 1977 si laurea in medcina con il massimo dei voti e si specializza con la stessa valutazione in malattie dell’apparato digerente dopo aver trascorso un anno al Saint Mark’s Hospital di Londra per la preparazione di una tesi sperimentale sulle evoluzioni neoplastiche delle malattie intestinali. Dopo un lungo percorso accademico spostandosi in tutta Italia e in altri Paesi del mondo torna a Bari. Nel 2012, dopo 40 anni di appassionato lavoro, decide di andare in pensione, continuando a offrire preziose collaborazioni all’università di Bari e a quella di Foggia che gli conferisce il sigillo d’oro dell’Ateneo per il contributo dato alla nascita e alla istituzione dell’Ateneo. Nel 2015 è nominato consulente del ministero della Salute dell’Iran su Helicobacter pylori e malattia cecliaca.
Oggi, grazie alla sua ricerca e al suo staff, è pronto un nuovo esame diagnostico destinato a rivoluzionare la cura della gastrite e dell’ulcera e fissare un importante tassello nella prevenzione del tumore dello stomaco.
L’Helicobacter pylori è un microbo scoperto nel 1983 da due ricercatori australiani, Robin Warren e Barry Marshall, i quali dimostrarono che lo stesso era responsabile di malattie, note sin dai tempi degli Assiri e dei Babilonesi, come l’ulcera, la gastrite e il tumore dello stomaco. E’ evidente che tale scoperta suscitò un grande fermento nel mondo scientifico e culminò con l’assegnazione del Premio Nobel agli scopritori.
Il professor Enzo Ierardi, ci spiega qual è stato il suo contributo a un’importantissima scoperta nel campo delle malattie gastriche.
La possibilità di curare con antibiotici malattie, che prima richiedevano interventi chirurgici con asportazione parziale dello stomaco, aveva una valenza innovativa eccezionale.
Negli ultimi anni, tuttavia, l’attenzione verso l’Helicobacter pylori è passato in secondo piano con l’avvento di altre importanti novità scientifiche in Gastroenterologia, quale la scoperta della cura dell’epatite C.
La dottoressa Giorgio

Da più parti, sia personaggi illustri del mondo scientifico che operatori sanitari sul territorio hanno precocemente decretato la fine delle problematiche correlate a questo microbo e sottovalutato le sue potenzialità. Ma, si sa bene che sottovalutare l’avversario è il modo migliore per perdere una partita. Infatti, il problema è riemerso prepotentemente negli ultimi anni, in quanto il microbo si è evoluto e “attrezzato” per resistere ai tentativi di eliminarlo.
“Da qualche anno, in qualità di referente per gran parte dell’Italia Meridionale e Centrale, mi sono trovato sem-pre più spesso di fronte a pazienti, che dopo aver tentato le cure più disparate senza successo e avere attinto informazioni su internet, apparivano terrorizzati dalle possibili conseguenze della mancata eliminazione del microbo. E così mi sono reso conto che il problema è molto spesso correlato a ciò che non si è fatto o si è fatto male, piuttosto che ad un rimedio di cui non disponiamo. Infatti, è in quel momento che ho realizzato che, a fronte di un armamentario di farmaci, che è rimasto lo stesso da più di un decennio, non disponiamo di indagini diagnostiche, che ci possano indicare la cura da adottare”.
Di conseguenza, spiega il proferssor Ierardi, la percentuale di successo dei trattamenti in uso si è abbassata drammaticamente. Inoltre, “è in quel momento che ho ipotizzato che il microbo non fosse più lo stesso e che il suo DNA (cioè i suoi geni) potesse essere cambiato adattandosi a determinare il fallimento dei comuni trattamenti grazie allo sviluppo delle resistenze agli antibiotici. A questo nuovo scenario, ha guardato da 10 anni il mio gruppo di ricerca, che gode del patrocinio e dell’appoggio della Sezione di Gastroenterologia del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti d’Organo dell’Università di Bari e del finanziamento della THD SpA di Correggio (RE)”.  A detta di Enzo Ierardi, “il nostro primo obiettivo è stato quello di analizzare il DNA del microbo ed individuare le mutazioni, che gli hanno permesso di diventare resistente agli antibiotici più comunemente usati. Il secondo obiet-tivo è stato quello di isolare il DNA del mi-crobo dei soggetti por-tatori da materiale bio-logico al fine di evitare al paziente l’esecuzio-ne di una indagine invasiva come la ga-stroscopia. Per questo scopo abbiamo rivolto l’attenzione all’analisi delle feci di questi pa-zienti. Lo scopo di mettere a punto tale procedura è stato quello di ridurre i costi ed i tempi dell’esame, condizioni necessarie per la diffusione dello stesso su larga scala”.
Dopo anni di paziente lavoro, caratterizzato da esperimenti di laboratorio, compiendo un piccolo passo per volta, abbiamo finalmente coronato il nostro sogno di mettere a punto un esame delle feci che permettesse d’isolare il DNA dell’Helicobacter pylori e di analizzarlo per verificare le eventuali resistenze agli antibiotici. Questa scoperta permetterà di eseguire un test preliminare ai soggetti portatori del microbo al fine di potere “personalizzare” la cura e renderla “efficace” caso per caso, utilizzando soltanto antibiotici ai quali “quel microbo” risulta non essere resistente.
L’esame diagnostico è stato brevettato nel febbraio 2016 ed i risultati dello studio. dopo rigorosa revisione da parte di esperti internazionali, sono stati pubblicati nel luglio scorso sulla rivista internazionale “Scandinavian Journal of Gastroenterology”. La presentazione della scoperta avverrà nel corso di un Convegno che si terrà presso l’Aula Magna del Policlinico di Bari alla presenza del prof. Bazzoli (Bologna) e del prof. Malfertheiner (Magdburg, Germania), rispettivamente in rappresentanza dei Gruppi Italiano ed Europeo per lo studio dell’Helicobacter pylori.
Infine, in autunno partirà uno studio pilota sull’uomo che ha ricevuto la recente appro-vazione del Comitato Etico del Policlinico di Bari, che sarà esteso ad altre Università Ita-liane (Milano, Roma Cattolica, Bologna, Na-poli Federico II).
In conclusione, “il mondo scientifico nazionale e internazionale attende con ansia di verificare come il prodotto della nostra ricerca possa finalmente “ridurre alla ragione” questo microbo irriducibile”.
Lo studio del professor Ierardi, delladottoressa Giorgio e del professor Di Leo e della THD spa è stato pubblicato su numerose riviste scientifiche come JMM “Detenction of Helicobacter pylori DNA sequences in gasrtric biopsy samples to refine the diagnosis and terapy (Journal of medical microbiology) e su Scandinavian Journal of gastroenterology