Il prof. Enzo Ierardi al microspocio
Un’importantissima
scoperta nel campo delle malattie gastriche è a opera di un lucano. Il
professore Enzo Ierardi, senior scientist, associato di Gastroenterologia
dell’università degli studi Aldo Moro di Bari, grazie a uno studio combinato
con la dottoressa Giogio e con il professor Di Leo e la THD spa. Il prof
Ierardi è originario di Armento dove nacque il 26 settembre 1951. A 12 anni si
trasferisce con tutta la famiglia a Bari dove inizia il suo prestigioso
percorso di studio. Nel 1977 si laurea in medcina con il massimo dei voti e si specializza
con la stessa valutazione in malattie dell’apparato digerente dopo aver
trascorso un anno al Saint Mark’s Hospital di Londra per la preparazione di una
tesi sperimentale sulle evoluzioni neoplastiche delle malattie intestinali.
Dopo un lungo percorso accademico spostandosi in tutta Italia e in altri Paesi
del mondo torna a Bari. Nel 2012, dopo 40 anni di appassionato lavoro, decide
di andare in pensione, continuando a offrire preziose collaborazioni all’università
di Bari e a quella di Foggia che gli conferisce il sigillo d’oro dell’Ateneo
per il contributo dato alla nascita e alla istituzione dell’Ateneo. Nel 2015 è
nominato consulente del ministero della Salute dell’Iran su Helicobacter pylori
e malattia cecliaca.
Oggi,
grazie alla sua ricerca e al suo staff, è pronto un nuovo esame diagnostico
destinato a rivoluzionare la cura della gastrite e dell’ulcera e fissare un
importante tassello nella prevenzione del tumore dello stomaco.
L’Helicobacter
pylori è un microbo scoperto nel 1983 da due ricercatori australiani, Robin
Warren e Barry Marshall, i quali dimostrarono che lo stesso era responsabile di
malattie, note sin dai tempi degli Assiri e dei Babilonesi, come l’ulcera, la
gastrite e il tumore dello stomaco. E’ evidente che tale scoperta suscitò un
grande fermento nel mondo scientifico e culminò con l’assegnazione del Premio
Nobel agli scopritori.
Il professor
Enzo Ierardi, ci spiega qual è stato il suo contributo a un’importantissima
scoperta nel campo delle malattie gastriche.
La possibilità di curare con antibiotici malattie, che prima
richiedevano interventi chirurgici con asportazione parziale dello stomaco,
aveva una valenza innovativa eccezionale.
Negli
ultimi anni, tuttavia, l’attenzione verso l’Helicobacter pylori è
passato in secondo piano con l’avvento di altre importanti novità scientifiche
in Gastroenterologia, quale la scoperta della cura dell’epatite C.
La dottoressa Giorgio
Da più parti, sia personaggi illustri del mondo scientifico
che operatori sanitari sul territorio hanno precocemente decretato la fine
delle problematiche correlate a questo microbo e sottovalutato le sue
potenzialità. Ma, si sa bene che sottovalutare l’avversario è il modo migliore
per perdere una partita. Infatti, il problema è riemerso prepotentemente negli
ultimi anni, in quanto il microbo si è evoluto e “attrezzato” per resistere ai
tentativi di eliminarlo.
“Da
qualche anno, in qualità di referente per gran parte dell’Italia Meridionale e
Centrale, mi sono trovato sem-pre più spesso di fronte a pazienti, che dopo
aver tentato le cure più disparate senza successo e avere attinto informazioni
su internet, apparivano terrorizzati dalle possibili conseguenze della mancata
eliminazione del microbo. E così mi sono reso conto che il problema è molto
spesso correlato a ciò che non si è fatto o si è fatto male, piuttosto che ad
un rimedio di cui non disponiamo. Infatti, è in quel momento che ho realizzato
che, a fronte di un armamentario di farmaci, che è rimasto lo stesso da più di
un decennio, non disponiamo di indagini diagnostiche, che ci possano indicare
la cura da adottare”.
Di conseguenza, spiega il proferssor Ierardi, la percentuale
di successo dei trattamenti in uso si è abbassata drammaticamente. Inoltre, “è
in quel momento che ho ipotizzato che il microbo non fosse più lo stesso e che
il suo DNA (cioè i suoi geni) potesse essere cambiato adattandosi a determinare
il fallimento dei comuni trattamenti grazie allo sviluppo delle resistenze agli
antibiotici. A questo nuovo scenario, ha guardato da 10 anni il mio gruppo di
ricerca, che gode del patrocinio e dell’appoggio della Sezione di Gastroenterologia
del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti d’Organo dell’Università di
Bari e del finanziamento della THD SpA di Correggio (RE)”. A detta di Enzo Ierardi, “il nostro primo
obiettivo è stato quello di analizzare il DNA del microbo ed individuare le
mutazioni, che gli hanno permesso di diventare resistente agli antibiotici più
comunemente usati. Il secondo obiet-tivo è stato quello di isolare il DNA del
mi-crobo dei soggetti por-tatori da materiale bio-logico al fine di evitare al
paziente l’esecuzio-ne di una indagine invasiva come la ga-stroscopia. Per
questo scopo abbiamo rivolto l’attenzione all’analisi delle feci di questi
pa-zienti. Lo scopo di mettere a punto tale procedura è stato quello di ridurre
i costi ed i tempi dell’esame, condizioni necessarie per la diffusione dello
stesso su larga scala”.
Dopo anni di paziente lavoro, caratterizzato da esperimenti
di laboratorio, compiendo un piccolo passo per volta, abbiamo finalmente
coronato il nostro sogno di mettere a punto un esame delle feci che permettesse
d’isolare il DNA dell’Helicobacter pylori e di analizzarlo per
verificare le eventuali resistenze agli antibiotici. Questa scoperta permetterà
di eseguire un test preliminare ai soggetti portatori del microbo al fine di
potere “personalizzare” la cura e renderla “efficace” caso per caso,
utilizzando soltanto antibiotici ai quali “quel microbo” risulta non essere
resistente.
L’esame diagnostico è stato brevettato nel febbraio 2016 ed i
risultati dello studio. dopo rigorosa revisione da parte di esperti
internazionali, sono stati pubblicati nel luglio scorso sulla rivista
internazionale “Scandinavian Journal of Gastroenterology”. La presentazione
della scoperta avverrà nel corso di un Convegno che si terrà presso l’Aula
Magna del Policlinico di Bari alla presenza del prof. Bazzoli (Bologna) e del
prof. Malfertheiner (Magdburg, Germania), rispettivamente in rappresentanza dei
Gruppi Italiano ed Europeo per lo studio dell’Helicobacter pylori.
Infine, in autunno partirà uno studio pilota sull’uomo che ha
ricevuto la recente appro-vazione del Comitato Etico del Policlinico di Bari,
che sarà esteso ad altre Università Ita-liane (Milano, Roma Cattolica, Bologna,
Na-poli Federico II).
In conclusione, “il mondo scientifico nazionale e internazionale
attende con ansia di verificare come il prodotto della nostra ricerca possa
finalmente “ridurre alla ragione” questo microbo irriducibile”.
Lo studio del professor Ierardi, delladottoressa
Giorgio e del professor Di Leo e della THD spa è stato pubblicato su numerose
riviste scientifiche come JMM “Detenction of Helicobacter pylori DNA sequences
in gasrtric biopsy samples to refine the diagnosis and terapy (Journal of
medical microbiology) e su Scandinavian Journal of gastroenterology