martedì 29 marzo 2016

Sei i criminali informatici ai quali l'Fbi dà la caccia

Firas Dardar, nato il tre marzo 1989, di Homs. Pseudonimo adottato in rete: "The Shadow". È ricercato prima di tutto per il suo coinvolgimento attivo nella Syrian Electronic Army (SEA), un gruppo di hacker pro regime siriano. Tra il settembre del 2011 e il gennaio del 2014, sotto la bandiera della SEA ha sferrato ripetuti attacchi contro agenzie del governo statunitense, media internazionali e organizzazioni private. Ma si è dedicato anche ad attività estorsive ai danni di comuni utenti. 




Un altro componente della Syrian Electronic Army è Ahmad Al Agha, nato il 10 gennaio del 1994, a Damasco. Nickname: Th3 Pr0. Non sembra imputato di crimini legati ad attività fraudolente, ma per il suo impegno nella SEA sulla testa del giovane hacker siriano pende una taglia da ben 100mila dollari. 



Tre milioni di dollari. È la cifra che l'ente investigativo della polizia federale statunitense mette in palio per chiunque riveli informazioni utili all'arresto di Evgeniy Mikhailovich Bogachev, 33 anni, russo. Conosciuto con i nickname “lucky12345” e “slavik”, Bogachev avrebbe gestito un'impresa di racket che installava sul computer delle vittime un software dannoso, Zeus. Con l'obiettivo di rubare tutte le informazioni necessarie per accedere a conti bancari online.




Può essere definito un trasformista. Dato che Aleksei Belan, 28enne di Riga, in Lettonia, ha l'abitudine di tingersi i capelli per non essere identificato. Si dice che viaggi tra il suo paese natale, la Russia, le Filippine, le Maldive e la Grecia, dove è stato avvistato l'ultima volta. Sono 100mila i dollari messi a disposizione dall'Fbi a chiunque agevoli la sua cattura. Perché Belan ha violato i network di tre grandi compagnie di e-commerce degli Stati Uniti, rubandone i database, e poi ne ha negoziato la vendita.


Si tratta di una cospirazione criminale complessa, basata in Romania e in altri paesi europei, quella di cui fa parte Nicolae Popescu, classe 1980. I suoi membri pubblicano sui siti d'aste online annunci pubblicitari che sponsorizzano della merce in vendita inesistente. E attraverso un sofisticato sistema, che sfrutta agganci negli Stati Uniti e gli garantisce credibilità agli occhi degli acquirenti, riescono a truffarli.


Tra i criminali informatici più ricercati dall'Fbi ci sono anche dei membri dell'Esercito Popolare di Liberazione, cioè le forze armate della Repubblica Popolare Cinese. Come Sun Kai Liang. L'accusa è di frode telematica, accesso non autorizzato a dei computer con lo scopo di trarne vantaggi commerciali e guadagni privati, furto di identità e di segreti aziendali e spionaggio economico. 


Nessun commento:

Posta un commento