Alle volte, navigando di qua e di là nell’etere, capita di imbattersi in
casi di cronaca davvero singolari, che segnano inevitabilmente la vita politica
e giudiziaria del paese, pur non attirando (inspiegabilmente) le luci della
ribalta. Eppure, l’eco di certe vicende dovrebbe essere forte, ridondante… ma pochi
sono i giornalisti (seri) che alla fine si risolvono ad affrontare l’argomento,
che hanno l'ardire di approfondire, quasi come se fosse un tabù.
E viene da chiedersi perché.
Mi riferisco alla storia dell’ex magistrato della Procura di Roma, il dott.
Paolo Ferraro, “Magistrato preparato, attento, scrupoloso e molto affidabile,
che ha sempre portato a termine in modo ottimale i suoi compiti”, come lo
definivano i suoi colleghi. Costui ha svolto le proprie funzioni fino al 2011
circa, anno in cui si è preso un’aspettativa per infermità di più di un anno
(agosto 2011- dicembre 2012), seguita poi dalla delibera di dispensa dalle sue
funzioni assunta per motivi di salute dal CSM lo scorso 06.12.2012.
E fin qui nulla di strano. O quasi, se si va a scavare indietro nel tempo!
Nel 2008, infatti, il dott. Ferraro formalizzava una curiosa denuncia in
Procura, asserendo che nella propria abitazione, nel quartiere romano della
Cecchignola, quando lui non era in casa, avvenissero rituali satanici, pratiche
sessuali in condizioni di ipnosi e sotto l’effetto di sostanze
alteranti, che vedevano coinvolti adulti, bambini e, quale vittima posta in
stato di incoscienza, la sua compagna. “Si tratta - precisa Ferraro- di modalità e tecniche di manipolazione e condizionamento mentale di
varia radice ma anche di ascendenza militare meglio note come operativamente
ricollegate al progetto CIA Monarch ed MK.ULTRA”.
Il tutto veniva suffragata da registrazioni audio ambientali, per altro ad
oggi disponibili online e consultabili da chiunque. Cosa si sente in tali
registrazioni? Strane cantilene, parole sospirate, voci confuse… quasi come se
ci si trovasse nel famoso film di Stanley Kubrick, “Eyes wide shut”.
Presenza fissa in tali registrazioni era ovviamente l'ex moglie del magistrato,
che riceveva misteriose visite da parte dei vicini che le intimavano di fare
cose, la appellavano con nomignoli strani (quasi nomi in codice) e le
inducevano una sorta di trance controllata con “sdoppiamento della
personalità”. In breve, la donna sembrava essere stata vittima di una
programmazione Monarch e, per sua stessa ammissione, in precedenza aveva fatto
parte di una non bene identificata setta segreta che le aveva cagionato non
pochi problemi. Dopo aver raccolto numerose registrazioni, Ferraro decideva di
rimettere la questione alle autorità competenti e di denunciare al mondo quanto
appreso... ma ogni tentativo di ottenere tutela giudiziaria e supporto si
rivela vano e controproducente! Presto gli veniva presto imposto un TSO, poi stranamente convertito in
ricovero volontario nel maggio/giugno 2009, con forzata assunzione di
neurolettici. Infine sopraggiungeva la delibera di dispensa dalle sue funzioni
assunta per motivi di salute dal CSM e
nel 2013 il ricorso del Procuratore Capo di Roma per la nomina di un amministratore di sostegno che
dovrebbe acconsentire in sua vece alla somministrazione di psicofarmaci.
Ma cos’è il progetto Monarch? Di cosa parlava Ferraro?
In breve: la “programmazione Monarch” è un metodo per il controllo mentale utilizzato
da numerose organizzazioni per gli scopi più disparati e segreti, e viene
additato come ideale e segreta prosecuzione del cosiddetto progetto
"MK-ULTRA", un programma di controllo mentale sviluppato dalla CIA, e
testato su militari e civili; tale programma (ufficialmente messo al bando dal
governo americano) comprendeva l’utilizzo di elementi del Satanic Ritual Abuse
(SRA) e del disturbo di personalità multipla (MPD). In tale metodologia si
utilizzava, dunque, una combinazione di psicologia, neuroscienze e rituali
occulti per creare all’interno dei pazienti/sottomessi un alter ego che può
essere attivato pronunciando l’opportuna parola chiave. Gli schiavi della
programmazione Monarch venivano poi utilizzati da varie organizzazioni
collegate con l’élite mondiale in settori come: l’esercito, la schiavitù
sessuale e l’industria dell’intrattenimento; virtualmente era possibile creare
anche il perfetto manciurian candidate, che una volta compiuta la prpria
missione non ricordasse nulla. Il controllo mentale Monarch è chiamato in
questo modo proprio in riferimento alla famigerata farfalla Monarca, un insetto
che comincia la sua vita come un verme (potenziale non sviluppato) e, dopo un
periodo nel bozzolo (programmazione), rinasce come splendida farfalla (lo
schiavo/a Monarch).
La storia umana, per altro, pare costellata di episodi del genere:
basti pensare che finanche nel Libro dei Morti egiziano si fa cenno all’uso
dell’occultismo per manipolare la mente. Si tratta di una raccolta di rituali,
molto studiato dalle società segrete di oggi, che descrive i metodi di tortura
e di intimidazione (per creare un trauma), l’uso di pozioni (farmaci) e il
“lancio” di incantesimi (ipnotismo), che provocano totale asservimento
dell’iniziato. Nel 20 ° secolo il controllo mentale diviene una scienza a tutti
gli effetti: i primi studi sulla metodica del controllo mentale basato sul
trauma sono state condotte da Josef Mengele!
Se tutto ciò fosse vero il nostro pensiero non potrebbe che correre
ad altre, presunte ed illustri vittime della programmazione mentale, spesso
menzionate nell’etere, come Sara Tommasi, la quale,
più volte, ha dichiarato in preda al terrore: “Mi mettono in casa il gas dai bocchettoni. Mi addormento e dormo
tantissimo. Mi danno sostanze perché sia più lasciva durante le riprese, dietro
ci sono i servizi segreti”. In una intervista rilasciata al
settimanale “Diva e Donna” nel febbraio del 2011, Sara affermava di essere
stata più volte drogata per diventare un docile oggetto di piacere sessuale ed
ha inoltre dichiarato di essere stata impiantata con un microchip capace di controllarla a distanza e di
costringerla a comportamenti che lei non desiderava. Vittima
di abusi e del lavaggio del cervello da parte dei servizi segreti, al punto da
aver manifestato un grave disturbo psicosessuale anche dinanzi alle telecamere,
o solo spettacolarizzazione e delirio da stupefacenti?
Ma vi è di più. Paolo
Ferraro, come ha più volte riferito nelle interviste rilasciate, durante lo
svolgimento delle proprie mansioni avrebbe incontrato Melania Rea nei corridoi
della procura di Roma. La donna si trovava in Procura per riferire delle
pratiche che si svolgevano all'interno della caserma di Ascoli Piceno e della
Cecchignola, da lei definite come: “Basi
segrete per la manipolazione mentale, angherie sulle reclute, festini a base di
sesso e droghe”.
Ciò detto, senza correre a demonizzare chicchessia o
fare del sensazionalismo, lo strano caso del dott. Paolo Ferraro rimane
tutt’altro che chiuso e chiarito. Ognuno tragga le proprie conclusioni ed ai
posteri l’ardua sentenza!
(Ilde)
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