martedì 6 maggio 2014

Lo strano caso del dott. Paolo Ferraro

Alle volte, navigando di qua e di là nell’etere, capita di imbattersi in casi di cronaca davvero singolari, che segnano inevitabilmente la vita politica e giudiziaria del paese, pur non attirando (inspiegabilmente) le luci della ribalta. Eppure, l’eco di certe vicende dovrebbe essere forte, ridondante… ma pochi sono i giornalisti (seri) che alla fine si risolvono ad affrontare l’argomento, che hanno l'ardire di approfondire, quasi come se fosse un tabù. 
E viene da chiedersi perché.
Mi riferisco alla storia dell’ex magistrato della Procura di Roma, il dott. Paolo Ferraro, “Magistrato preparato, attento, scrupoloso e molto affidabile, che ha sempre portato a termine in modo ottimale i suoi compiti”, come lo definivano i suoi colleghi. Costui ha svolto le proprie funzioni fino al 2011 circa, anno in cui si è preso un’aspettativa per infermità di più di un anno (agosto 2011- dicembre 2012), seguita poi dalla delibera di dispensa dalle sue funzioni assunta per motivi di salute dal CSM lo scorso 06.12.2012. 
E fin qui nulla di strano. O quasi, se si va a scavare indietro nel tempo!
Nel 2008, infatti, il dott. Ferraro formalizzava una curiosa denuncia in Procura, asserendo che nella propria abitazione, nel quartiere romano della Cecchignola, quando lui non era in casa, avvenissero rituali satanici, pratiche sessuali in condizioni di ipnosi e sotto l’effetto di sostanze alteranti, che vedevano coinvolti adulti, bambini e, quale vittima posta in stato di incoscienza, la sua compagna. “Si tratta - precisa Ferraro- di modalità e tecniche di manipolazione e condizionamento mentale di varia radice ma anche di ascendenza militare meglio note come operativamente ricollegate al progetto CIA Monarch ed MK.ULTRA”. 
Il tutto veniva suffragata da registrazioni audio ambientali, per altro ad oggi disponibili online e consultabili da chiunque. Cosa si sente in tali registrazioni? Strane cantilene, parole sospirate, voci confuse… quasi come se ci si trovasse nel famoso film di Stanley Kubrick, “Eyes wide shut”.
Presenza fissa in tali registrazioni era ovviamente l'ex moglie del magistrato, che riceveva misteriose visite da parte dei vicini che le intimavano di fare cose, la appellavano con nomignoli strani (quasi nomi in codice) e le inducevano una sorta di trance controllata con “sdoppiamento della personalità”. In breve, la donna sembrava essere stata vittima di una programmazione Monarch e, per sua stessa ammissione, in precedenza aveva fatto parte di una non bene identificata setta segreta che le aveva cagionato non pochi problemi. Dopo aver raccolto numerose registrazioni, Ferraro decideva di rimettere la questione alle autorità competenti e di denunciare al mondo quanto appreso... ma ogni tentativo di ottenere tutela giudiziaria e supporto si rivela vano e controproducente! Presto gli veniva presto imposto un TSO, poi stranamente convertito in ricovero volontario nel maggio/giugno 2009, con forzata assunzione di neurolettici. Infine sopraggiungeva la delibera di dispensa dalle sue funzioni assunta per motivi di salute dal CSM e nel 2013 il ricorso del Procuratore Capo di Roma per la nomina di un amministratore di sostegno che dovrebbe acconsentire in sua vece alla somministrazione di psicofarmaci.
Ma cos’è il progetto Monarch? Di cosa parlava Ferraro? 
In breve: la “programmazione Monarch” è un metodo per il controllo mentale utilizzato da numerose organizzazioni per gli scopi più disparati e segreti, e viene additato come ideale e segreta prosecuzione del cosiddetto progetto "MK-ULTRA", un programma di controllo mentale sviluppato dalla CIA, e testato su militari e civili; tale programma (ufficialmente messo al bando dal governo americano) comprendeva l’utilizzo di elementi del Satanic Ritual Abuse (SRA) e del disturbo di personalità multipla (MPD). In tale metodologia si utilizzava, dunque, una combinazione di psicologia, neuroscienze e rituali occulti per creare all’interno dei pazienti/sottomessi un alter ego che può essere attivato pronunciando l’opportuna parola chiave. Gli schiavi della programmazione Monarch venivano poi utilizzati da varie organizzazioni collegate con l’élite mondiale in settori come: l’esercito, la schiavitù sessuale e l’industria dell’intrattenimento; virtualmente era possibile creare anche il perfetto manciurian candidate, che una volta compiuta la prpria missione non ricordasse nulla. Il controllo mentale Monarch è chiamato in questo modo proprio in riferimento alla famigerata farfalla Monarca, un insetto che comincia la sua vita come un verme (potenziale non sviluppato) e, dopo un periodo nel bozzolo (programmazione), rinasce come splendida farfalla (lo schiavo/a Monarch).
La storia umana, per altro, pare costellata di episodi del genere: basti pensare che finanche nel Libro dei Morti egiziano si fa cenno all’uso dell’occultismo per manipolare la mente. Si tratta di una raccolta di rituali, molto studiato dalle società segrete di oggi, che descrive i metodi di tortura e di intimidazione (per creare un trauma), l’uso di pozioni (farmaci) e il “lancio” di incantesimi (ipnotismo), che provocano totale asservimento dell’iniziato. Nel 20 ° secolo il controllo mentale diviene una scienza a tutti gli effetti: i primi studi sulla metodica del controllo mentale basato sul trauma sono state condotte da Josef Mengele! 
Se tutto ciò fosse vero il nostro pensiero non potrebbe che correre ad altre, presunte ed illustri vittime della programmazione mentale, spesso menzionate nell’etere, come Sara Tommasi, la quale, più volte, ha dichiarato in preda al terrore: “Mi mettono in casa il gas dai bocchettoni. Mi addormento e dormo tantissimo. Mi danno sostanze perché sia più lasciva durante le riprese, dietro ci sono i servizi segreti”. In una intervista rilasciata al settimanale “Diva e Donna” nel febbraio del 2011, Sara affermava di essere stata più volte drogata per diventare un docile oggetto di piacere sessuale ed ha inoltre dichiarato di essere stata impiantata con un microchip capace di controllarla a distanza e di costringerla a comportamenti che lei non desiderava. Vittima di abusi e del lavaggio del cervello da parte dei servizi segreti, al punto da aver manifestato un grave disturbo psicosessuale anche dinanzi alle telecamere, o solo spettacolarizzazione e delirio da stupefacenti?
Ma vi è di più. Paolo Ferraro, come ha più volte riferito nelle interviste rilasciate, durante lo svolgimento delle proprie mansioni avrebbe incontrato Melania Rea nei corridoi della procura di Roma. La donna si trovava in Procura per riferire delle pratiche che si svolgevano all'interno della caserma di Ascoli Piceno e della Cecchignola, da lei definite come: “Basi segrete per la manipolazione mentale, angherie sulle reclute, festini a base di sesso e droghe”.
Ciò detto, senza correre a demonizzare chicchessia o fare del sensazionalismo, lo strano caso del dott. Paolo Ferraro rimane tutt’altro che chiuso e chiarito. Ognuno tragga le proprie conclusioni ed ai posteri l’ardua sentenza!
(Ilde)

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