Nel 2013, il 63,9% della popolazione di 11 anni e più ha
consumato almeno una bevanda alcolica nell'anno. Tale quota è stabile rispetto
al 2012 ma in diminuzione rispetto a 10 anni prima (68,7%). A scriverlo è
l’Istat. «Tra il 2003 e il 2013 la percentuale dei consumatori giornalieri di
bevande alcoliche scende dal 31% al 22,7%. Aumenta, invece, la quota di quanti
consumano alcol occasionalmente (dal 37,6% nel 2003 al 41,2% nel 2013) e di
coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 24,8% al 25,8%). Nel 2013, il
51,6% della popolazione di 11 anni e più che ha consumato alcolici nell'anno
beve vino, il 45,3% birra e il 39,9% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o
liquori».
Nel complesso, i comportamenti a rischio nel consumo di alcol (consumo
giornaliero non moderato, binge drinking, consumo di alcol da parte dei ragazzi
di 11-15 anni) hanno riguardato 7 milioni e 144mila persone (13,2%). Secondo
l’Istituto nazionale di statistica, rispetto al 2012, si osserva una
sostanziale stabilità nell'abitudine ad almeno un comportamento di consumo a
rischio, in controtendenza rispetto alla diminuzione registrata nei due anni
precedenti. Una lieve diminuzione nella quota del binge drinking si registra
solo tra le donne (che passano dal 3,1% al 2,5%) e tra gli uomini di 45-64 anni
(dal 9,9% all'8,1%). A leggere i dati i comportamenti a rischio più frequenti
si osservano tra gli ultrasessantacinquenni (il 38,6% uomini e l'8,9% delle
donne), tra i giovani di 18-24 anni (il 23% maschi e l'8,6% femmine) e tra gli
adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente l'11,7% e l'8,5%).
(fonte Istat)
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