La Film Commission della Regione Basilicata nel mirino del Movimento 5
Stelle di Beppe Grillo. In piena campagna elettorale la Fondazione lucana
avrebbe fatto dei favoritismi. I consiglieri regionali del M5S Giovanni Perrino e
Gianni Leggieri in un’interrogazione urgente al presidente della Regione,
Marcello Pittella, hanno chiesto di sapere qual è stato “il ruolo della Lucana
Film Commission rispetto alla proiezione del film su Enrico Berlinguer e
all’intervista fatta all’ex segretario del Pd, Walter Veltroni, lunedì 19
maggio alle ore 17 e 30, nel Cinema 2 Torri di Potenza con ingresso gratuito
per tutti i cittadini”. I due esponenti del M5s sottolineano che “la pur
importante manifestazione culturale si svolge a pochi giorni dalle elezioni
europee e comunali di Potenza e appare come un momento di propaganda elettorale
a favore del Pd. Quanto detto è ulteriormente evidenziato dal fatto che
Veltroni, un’ora prima, ha partecipato a una manifestazione elettorale
organizzata dal candidato sindaco del Pd, Luigi Petrone”.
La Lucana Film Commission è nata con l'obiettivo di promuovere e
sostenere la produzione di opere cinematografiche televisive, audiovisive e
pubblicitarie italiane ed estere in Basilicata. Nella sua mission rientra anche
la promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale, la
memoria storica e le tradizioni delle comunità della Basilicata, le risorse
professionali e tecniche attive sul territorio regionale, creando le condizioni
per attrarre nella nostra regione le produzioni cinematografiche. Una pellicola
cinematografica sul segretario del Partito comunista italiano e un’intervista a
chi lo fu dei dem non sembrano rispondere agli intenti dello statuto. Pur con tutto
il rispetto che si può esprimere per la figura di Enrico Berlinguer,
protagonista antesignano delle larghe intese, e per ciò che ha rappresentato
Walter Veltroni nel Partito democratico, resta il fatto che Film Commission,
qualora fossero vere le parole dei Cinque stelle, non può parteggiare per l’uno
o per l’altro ma deve mantenersi a un livello più alto. Rispettare, insomma,
una sorta di par condicio etica propria di un organismo trasversale agli
orientamenti politici del momento e con una visione pianificata nei dettagli
per fare della Basilicata la location ideale per la produzione cinematografica
e raggiungere gli altri obiettivi che lo statuto prevede. Solo il presidente
della giunta, Marcello Pittella, potrà svelare il segreto: la Film Commission
quanto c’entra? E aggiungiamo: è tempo di capire quanto ci costa e se ha dato i
frutti sperati. E giacché ci troviamo, capire le competenze di un ex direttore
di un giornale locale al posto di direttore della Fondazione lucana. E’ stata la
solita manovra politico-elettorale? Tutti, negli ambienti, la ricordano come
una storia ormai vecchia. Abbiamo dovuto prenderlo per mancanza di figure
professionali ad hoc in regione? Il problema è spiegarlo a quanti, con tanto di
titoli, hanno partecipato invano alla selezione. La questione non è l’appartenenza
geografica caratterizzata da una forte deriva etnocentrica, soprattutto in una
società dinamica e sempre più globale, ma il fatto che la meritocrazia, a tutti
i livelli, non esiste nel vocabolario di chi amministra il potere, compresi i suoi
predicati.
(Aloisio)
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