lunedì 7 aprile 2014

Sanità: saldo economico in negativo per la Regione Basilicata

La sanità lucana non gode di ottima salute e necessità di “cure” appropriate. Soprattutto prendendo in esame il saldo tra mobilità attiva (pazienti extraregionali che si rivolgono alle strutture sanitarie lucane) e quella passiva (data dagli emigrati lucani verso altre regioni). Un dato che è negativo se riferito ai soli ricoveri. Il saldo economico comprendente ricoveri, medicina, specialistica, farmaceutica, cure termali, somministrazione farmaci e trasporti con ambulanza o elisoccorso, riferito al 2011, è pari a un esborso economico di 30.985.908 euro (58.435.005 euro di entrate contro 89.420.913 euro di uscite). Sul versante ricoveri, in regione, la mobilità attiva ha portato 44.096.196 euro (15.644 ricoveri) contro i 72.181.196 euro di quella passiva (24.371 ricoveri). Un po’ meglio la situazione sul fronte della specialistica attiva con 386.693 prestazioni, pari a un incremento di 9.795.197 euro, mentre quella passiva è costata 7.991.080 euro per 472.135 prestazioni, con un saldo positivo di 1.804.108 euro. Negativo invece il dato riferito alla medicina generale: la mobilità attiva ha portato nelle casse regionali 108.884 euro grazie a 15.378 prestazioni, mentre la mobilità passiva è stata di 22.191 cure per una somma di 649.237 euro; il saldo è negativo: pari a 540.354 euro versati ad altre regioni. Tutto ciò per quanto riguarda la regione Basilicata.

Mobilità attiva e passiva di Asp e Asm

La maglia nera, per prestazioni fuori regione, spetta all’azienda sanitaria di Potenza con 299.907 cure specialistiche, pari a 4.841.934 euro, 14.869 ricoveri ospedalieri e day hospital per un importo di 44.144.030 euro e 14.484, interventi di medicina generale (14.484 prestazioni) per un importo di 406.725 euro, per un totale negativo pari a 49.392.689 euro. Se aggiungiamo farmaceutica, cure termali, somministrazione diretta di farmaci e trasporti il tutto è pari a 54.375.523 euro. Meglio l’azienda di Matera con 172.121 cure nel settore specialistico in strutture sanitarie non lucane per un esborso pari a 3.148.422 euro, ricoveri e day hospital pari a 9.498 per un importo di 28.030.500 euro e 7.679 interventi di medicina generale per un importo di 241.195 euro (per un totale di uscite parziale pari a 31.420.117 euro). Se comprendiamo gli altri servizi, come per l’Asp, la cifra in uscita è pari a 34.802.352 euro.

Il potere attrattivo di pazienti extraregionali, nel 2011, ha portato all’Asp 4.707 ricoveri (10.315.956 eurro), 11.017 per cure di medicina generale (78.583 euro) e 111.442 per prestazioni di specialistica ambulatoriale (1.492.733 euro), per un totale incamerato parziale di 11.887.272 euro ai quali vanno aggiunti gli altri servizi compresi i residui manicomiali, per un totale complessivo di 14.621.589 euro. All’Asm i ricoveri e day hospital sono stati 4.216 (9.985.901 euro), gli interventi di medicina generale 4.361 (30.300 euro) e 175.889 (4.620.769 euro) per interventi ambulatoriali, per una somma parziale di entrate pari a 14.636.970 euro, ai quali vanno aggiunti i settori di farmaceutica, somministrazione diretta di farmaci, trasporti e residui manicomiali per un totale complessivo di 15.420.839 euro.

Nonostante tutto buona la posizione del “San Carlo” e del Crob

L’azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza ha fatto registrare, nel 2011, per quanto riguarda la mobilità attiva, 4.767 ricoveri e day hospital per un importo di 15.857.048 euro, mentre per la specialistica ambulatoriale le prestazioni sono state 58.296, portando nelle casse regionali 1.504.740 euro, per un totale parziale di 17.361.788 euro, ai quali vanno aggiunti i servizi di somministrazione diretta di farmaci e trasporti, per un totale complessivo di 18.616.070 euro. Buona anche la posizione dell’ospedale oncologico regionale di Rionero (Crob): la mobilità attiva ha portato 1.954 ricoveri e day hospital per una somma di 7.937.480 euro, mentre la specialistica ambulatoriale ha fatto registrare 41.066 interventi per un importo di 2.176.953 euro per un totale di entrate pari a 10.114.433 euro, al quale va aggiunta la somministrazione diretta di farmaci per un incremento di 1.204.091 euro.

Alta l’emorragia di lucani che si rivolgono a strutture sanitarie extraregionali

I lucani che si sono ricoverati in strutture sanitarie di altre regioni, durante il 2011, sono stati 24.371 con un esborso dalle casse regionali pari a 72.181.196 euro. La più “gettonata” è stata la Puglia con 9.124 prestazioni (24.681.269 euro), seguono la Campania con 3.379 (7.729 euro), la Lombardia con 1.862 ricoveri (8.314.605 euro), il Lazio con 2.469 pari a 7.696.782 euro, l’Emilia Romagna con 1.716 ricoveri pari a 7.330.792 euro, la Toscana con 1.526 (4.623.571 euro) e la Calabria con 1.223 cure (pari a 2.682.142 euro).

I pazienti della Basilicata hanno preferito altre regioni per malattie riferite all’apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo (3.981 prestazioni per un importo di 13.796.678 euro), all’apparato cardiocircolatorio (2.569) con un esborso di 13.074.103 euro, al sistema nervoso (1.868) per 6.650.529 euro, all’apparato digerente (1.615) per 4.209.038 euro, alle malattie mieloproliferative e neoplasie scarsamente differenziate (1.303) per 3.838.051 euro, all’apparato respiratorio (853) per 2.983.660 euro, al fegato, vie biliari e pancreas (860) per 2.773.789 euro, al rene e vie urunarie (1.086) per 2.725.160 euro, a orecchio, naso, bocca e gola (1.262) per 2.447.963 euro. I dati sono riferiti alle prime nove patologie.

Occorre potenziare il ”San Carlo”, gli altri nosocomi e l’Adi

e diminuire i tempi di attesa per esami diagnostici nelle varie aziende
Se si promuove la prevenzione e la cura della salute, rafforzando l’integrazione socio-sanitaria e migliortando i servizi dei nosocomi presenti sul territorio, come Villa d’Agri, si potrà consentire al nosocomio San Carlo di Potenza di liberarsi delle funzioni proprie del territorio e di esaltare la sua vocazione di ospedale di alta specialità con le conseguenze di offrire ai cittadini servizi quali-quantitativi idonei a evitare la “fuga” verso altre regioni. Altro problema di non poco conto da risolvere sono i lunghissimi tempi di attesa per esami diagnostici nelle strutture sanitarie, come nel caso dell’Asp o dello stesso ospedale San Carlo. Un altro punto da potenziare è la cosiddetta Adi, assistenza integrata domiciliare. Gli obiettivi sono la promozione e il sostegno della qualità della vita a domicilio o in strutture adeguate a ospitare gli anziani e i soggetti disabili bisognosi di cure continuative alle quali non possono provvedere autonomamente. In questo caso, però, occorre, un intervento deciso e fattivo della Regione. Al di là della definizione e del metodo, con il quale sono effettuate le valutazioni, la qualità nasce per effetto di una continua comparazione tra percezione e aspettative e dunque accessibilità (materiale informativo, orario delle visite del personale, comprensibilità del linguaggio), efficienza (precisione negli appuntamenti, sollecitudine per le esigenze assistenziali, competenza nel servizio, stabilità del personale) ed efficacia (conforto infuso dal personale, volontà ed educazione e sicurezza da trasmettere).

(Antonio M.)

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