Il familismo amorale è un
concetto sociologico introdotto da Edward C. Banfield nel suo libro The Moral
Basis of a Backward Society del 1958, scritto in collaborazione con la moglie
Laura Fasano.
Nel 1954, il sociologo americano
(da qualche parte indicato come antropologo, ma il suo titolo era political
scientist)con la moglie italiana e con
un suo allievo, si insediarono per nove mesi in uno sperduto paese contadino
della Basilicata, Chiaromonte, all'epoca di 3.400 abitanti, per effettuarvi una
di quelle che in gergo si chiamano ricerche sul campo. Intervistarono una
settantina di persone, per gran parte contadini poveri, e li sottoposero a
T.A.T. (test di appercezione tematica).
La sua più nota definizione,
"familismo amorale" è entrata nel gergo comune, dando per scontato
che sia veritiera e che si attagli perfettamente a tutto il Sud Italia
Che vuol dire "familismo
amorale"? L'autore spiega pure questo nello scoppiettante incipit del
libro: "il familismo amorale è un modello di comportamento o una sindrome
[...] la società non è individualista (o familista) amorale finché in qualche
settore di essa sussistano elementi significativi di senso civico o persino di
illuminato egoismo". Ergo - deduciamo - è familista amorale chi è
interamente votato a conseguire gli interessi della famiglia
nucleare. Secondo Banfield "il familismo amorale è prodotto da tre
fattori operanti congiuntamente: l'alta mortalità, un determinato assetto
fondiario e l'inesistenza della famiglia estesa, cioè di tipo
patriarcale".
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