giovedì 10 aprile 2014

Petrolio sì, ricchezza no

Su 5,28 milioni tonnellate di greggio estratto nel 2011 il 71 per cento proviene dalla Basilicata. Nonostante l'oro nero e le conseguenti royalties, pari al 12 per cento, la regione Basilicata continua a registrare uno spopolamento progressivo. Un andamento demografico in negativo che deve far riflettere i governanti. Il comune più ricco è Viggiano che nonostante le iniziative municipali per collocare al lavoro i disoccupati deve registrare l'impossibilità delle aziende che operano nella zona di poter attingere forza lavoro per mancanza di persone disponibili. Alcune aziende cercano operai semplici o uomini e donne con conoscenze dei programmi per il computer. Ma nessuno risponde alle richieste. I giovani continuano a emigrare o per studiare o per ragioni lavorative, intanto la regione invecchia senza un ricambio generazionale. Ciò che ci prospetta il futuro non è per nulla roseo. Si registra, infatti, un continuo e inesorabile spopolamento soprattutto nei piccoli comuni che rischiano di sparire. Al calo demografico si accompagna l'andamento negativo dei redditi, con tassi di disoccupazione giovanile e femminile superiori alla media regionale e nazionale. I dati di tale andamento sono certificati dall'Istat. La carenza di infrastrutture è uno dei fattori che contribuisce all'isolamento e al mancato sviluppo di queste aree. Per non parlare della carenza dei servizi: dalla sanità all'istruzione, dai bisogni della popolazione all'offerta formativa. A determinare l'abbandono concorrono vari fattori: dalla debolezza del sistema produttivo al progressivo degrado dei centri storici e l'accesso limitato alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
(Giuseppe S.)

Nessun commento:

Posta un commento