lunedì 6 aprile 2020

Guidone fu uno dei pionieri della chirurgia cardiovascolare

di Luigi Pistone

Operò la prima sutura del cuore. A Napoli e a Loreto tante le testimonianze di ricoconoscimento. Morì a Napoli il 30 gennaio 1934. La salma fu vegliata dai suoi pazienti sottoposti a intervento nel 1908 
Nel policlinico di Napoli c’è una statua a memoria del contributo alle scoperte scientifiche apportate nel campo medico da un lucano. La città partenopea gli ha dedicato anche una strada, che da corso Buozzi conduce a via delle Repubbliche marinare. Prospero Guidone, nato in un paesino nella valle del Sauro, Guardia Perticara, fu uno dei pionieri di quell’importante branca della medicina che è la chirurgia cardiovascolare. Deve la sua fama soprattutto a una pratica chirurgica al cuore che adoperò con successo la sera del 19 luglio del 1908 all’ospedale di Loreto, dove ricopriva l’incarico di primario. Quella sera riuscì a salvare il diciassettenne Ferdinando Celardo, colpito con un pugnale «allo scrobicolo (epigastrio), un tantino in fuori della linea mediana a destra, lunga un centimetro e mezzo, con profondissima emorragia prevalentemente venosa». Lo stato clinico del giovane era drammatico: i colleghi di Guidone erano rassegnati ad affidarlo alle pietose cure del reverendo e rettore dell’ospedale, Aniello. Solo grazie all’intuizione del medico in sede operatoria e ventotto giorni di degenza, con alle prese con alcune complicanze post intervento, Celardo riuscì a salvarsi e il 27 settembre fu dimesso completamente guarito. «Man mano è tornato alle ordinarie occupazioni, anzi non ha smesso mai di lavorare, come prima del ferimento, in una vetreria, dove attualmente è occupato». E’ quanto si legge nella comunicazione del professor Guidone alla Società italiana di chirurgia, dove illustra nei dettagli la prima sutura del cuore sull’uomo. Nel 1921, durante un congresso sulla chirurgia cardiaca, presentò un suturato al cuore da tredici anni, a dimostrazione della validità della pratica. Oltre a essere stato un professionista dalle idee solide, Guidone si distinse per il contributo all’innovazione della tecnica chirurgica, progettando strumenti necessari al suo lavoro. Fece costruire a Sarmientos, prima del 1900, una pinza per trazioni su organi parenchimali, che prende il nome dal suo inventore. Sua anche un’altra speciale pinza per «attrarre il cuore», raffigurata a pagina diciannove del suo primo libro intitolato “Contributo clinico alle ferite penetranti del cuore”. Oltre al suo nome vi è anche quello di Kocher. Nel numero quattro della rivista Nuova medicina italica, dell’aprile 1937, nel riportare dettagliatamente l’intervento, si legge: «La comunicazione del professor Guidone fa onore alla Scuola medica napoletana, imperocchè riguarda la prima sutura del cuore eseguita sull’uomo nel mondo intero. Tale evento fu preceduto solo dalla sutura sul cuore del cane attuata dal nostro, ugualmente compianto, professore Del Vecchio». Prima di lui risultati apprezzabili erano stati raggiunti da Rehm di Francoforte nel 1896, Farina, Cappelen, Parrozzani, Parlavecchio, Ramoni, Ninni e Giordano. Nella sua lunga carriera ospedaliera si devono a Guidone atti operativi audaci e originali, tutti riusciti a perfezione (scrivono le stampe dell’epoca). La famosa sutura del cuore, scrive il cronista dell’epoca, Luigi Guglielmucci, fu per prima operata da lui con tecnica perfetta e tutta nuova che gli conquistò meritata fama in Italia e all’estero. Su tale operazione, continua Guglielmucci, scrisse argomenti convincenti in una memoria a stampa che è rimasta una geniale primizia. Volle leggerla, e a ragion veduta visti risultati, in seno alla Reale accademia medica chirurgica di Napoli riscuotendo sommo plauso dagli illustri accademici. Nel corso della sua relazione all’assemblea, il professor D’Antona sottolineò: «Le comunicazioni del professor Guidone  hanno certamente una importanza eccezionale dal punto di vista operativo. È di vero, il fatto che l’avere ottenuti tre risultati favorevoli tra quattro feriti di quella specie, è certamente lusinghiero. La memoria, che raccoglie le sue relazioni, è di un interesse pratico di prim’ordine e ogni chirurtgo la leggerà per ammaestramento e confronto».


 Il giovane sul quale Guidone operò la prima sutura del cuore
 
Una vita poliedrica al servizio degli altri
Giornalista, scrittore ma soprattutto medico
Prospero Guidone nacque a Guardia Perticara, il 3 aprile del 1863 da Vincenzo e Caterina Nigri.
La famiglia Guidone era in rapporto di parentela con gli insigni avvocati Di Pietro, da Corleto Perticara, da cui maturarono i fortunosi eventi del 1860. Dallo zio materno Antonio, eminente letterato, e da quello paterno, il sacerdote Francesco, ricevette i primi rudimenti del sapere. Influì sulla sua formazione culturale e spirituale l’ambiente patriottico della famiglia.
Nel convitto nazionale  Salvatore Rosa di Potenza compì gli studi classici, dove conseguì la licenza liceale d’onore. Trasferitosi a Napoli si laureò in medicina e chirurgia e lì volle restare per affermarsi come professionista. Senza aiuto di alcuno e forte della sua cultura e del suo ingegno, pari alla sua forte tenacia, lottò contro ogni avversità e riuscì a farsi strada con duri sacrifici. Nella metropoli del Mezzogiorno ben presto la sua figura di studioso si affermò in un primo concorso all’ospedale dei Pellegrini, dove superò tutti con una tesi sulla lussazione del piede.
La tesi, come riporta Guglielmucci, destò l’ammirazione dei componenti della commissione d’esame e del presidente, professor Gallozzi, che ebbe parole di lode e congratulazioni per il giovane Guidone, del quale intuì la genialità e ne auspicò una brillante carriera.
Nel 1895, con una tesi sulla frattura del collo del femore, fu nominato chirurtgo degli ospedali del reale Albergo dei poveri. La chirurgia fu il suo preferito campo e a essa si dedicò totalmente, ingolfandosi in una grande attività ospedaliera. Guidone raggiunse vette elevate nel campo ancora inesplorato della cardiologia grazie alla prima sutura del cuore sull’uomo nel mondo intero, un intervento che gli valse molti attestati di lode dai più grandi clinici italiani e stranieri. Dell’attività di Guidone restano quaranta pubblicazioni di carattere scientifico-letterarie.
Oltre a ottenere la libera docenza, divenne membro della Reale accademia medico-chirurgica di Napoli e socio di altre società scientifiche.
Nel 1912 assunse il posto di direttore di chirurgia all’ospedale di Loreto e nel contempo direttore di vari nosocomi partenopei. Prospero Guidone, figura poliedrica di uomo politico, giornalista e scrittore fu soprattutto uno scienziato grazie alle sue geniali pubblicazioni per l’apporto prezioso sulle ferite addominali e per le originali vedute in campo medico come quelle sulla tubercolosi.
Succeduto nel parlamento italiano a Pietro Lacava nel 1912, Guidone divenne sostenitore del problema del Mezzogiorno e devoto al Gabinetto Giolitti.
Scrive Guglielmucci: «Liberale in politica religiosa, secondo l’idea del Cavour, fu sostenitore di una forte politica militare, prevedendo la prima guerra mondiale e nella quale fu interventista e durante il suo svolgimento fu volontario con il grado di tenente colonnello medico e occupò importantissime cariche militari».
Prospero Guidone si spense il 30 gennaio 1934 a Napoli e la sua salma fu vegliata dai pazienti operati di sutura del cuore nel lontano 1908.
Nel 1940 venne apposto nell’ospedale di Loreto una lapide a ricordo del grande chirurgo che per primo praticò la difficile operazione.









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