domenica 12 aprile 2020

Covid19. Summa (Cgil): «No a nuovi ospedali. La nostra emergenza non è strutturale ma organizzativa»




Angelo Summa, segretario generale della Cgil lucana: «No a nuovi ospedali, meglio finalizzare risorse ed energie al potenziamento del personale sanitario. La nostra emergenza non è strutturale ma organizzativa».
«Credo   che al di là di   ogni   altra   valutazione   sia   evidente   a   tutti   che all’appuntamento con l’emergenza del coronavirus la Basilicata si è trovata impreparata. Una impreparazione più legata a limiti gestionali e organizzativi che a carenze di strutture. Invece di concentrarsi a costruire nuovi ospedali,   quando quelli disponibili sono vuoti e quelli da riconvertire ancora in alto mare, sarebbe stato meglio finalizzare risorse ed energie al   potenziamento del personale sanitario e delle specifiche professionalità di cui il sistema sanitario aveva necessità. Ben vengano le mura e i macchinari, ma occorre chi li sappia gestire.  Abbiamo chiesto a più riprese di procedere a fare le assunzioni di personale medico   e   sanitario   ricorrendo   alle   deroghe   e   alle   risorse   messe   a disposizione dal governo.  E invece il direttore generale dell’ospedale San Carlo ha   ben pensato di sguarnire la rianimazione e la terapia intensiva di anestesisti, dando assenso a comandi in piena emergenza, nascondendosi dietro alle norme come se la discrezionalità nelle scelte fosse chiamata in causa solo ad intermittenza.  E in tutto questo caos si è anche provato a scaricare   tutte le criticità sul personale medico della terapia intensiva e rianimazione, chiamando primari in pensione, di fatto delegittimando gli operatori e creando scompiglio e divisioni interne.   Invece di sostenere il proprio personale lo si è mortificato e umiliato. Gli operatori  sono stati mandati allo sbaraglio senza  adeguati e sufficienti strumenti di protezione individuale,  procedendo tardivamente agli acquisti  di dpi. Abbiamo dovuto denunciare ogni giorno l’inosservanza  delle più elementari norme di sicurezza per i dipendenti e per il personale ausiliario e i lavoratori degli appalti. E di risposte alle nostre richieste ne sono arrivate ben poche. Dirigere una azienda significa, al contrario, dare risposte e voce al personale e ai cittadini, non  trincerarsi nella torre di avorio contro tutto e tutti. I fatti rimangono   sempre   fatti   e   non   c’è   alcuna   azione   intimidatoria   e comunicazionale che possa cambiarli».

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