lunedì 5 gennaio 2015

Petrolio: domande dei cittadini al governatore lucano, Pittella



Esimio Presidente Pittella, in risposta al Suo invito di inoltrare a Lei qualsiasi domanda per fugare ogni dubbio che il Suo operato sia rivolto al bene comune dei Lucani, accetto il suo invito e Le rivolgo non una ma tante domande e sollevo non uno ma cento dubbi, in particolare: ritiene di avere la situazione sotto controllo quando ogni giorno escono dal Cova (Centro Oli ndr) di Viggiano circa 60 autobotti piene di acque di processo, senza che ne venga verificato il contenuto con prelievi a campione e senza che sia stata resa nota la destinazione, il tipo di trattamento ed il ciclo del rifiuto concentrato risultante? Questo perchè l’Arpab dice che non può effettuare tali controlli perchè la Autorizzazione Integrata Ambientale sottoscritta dalla Regione Basilicata non lo permette.
E' a conoscenza che presso il Cova di Viggiano due gruppi turbogas da 3,7 Mw funzionano a ciclo continuo 24 ore su 24 emettendo pericolose microparticelle (le famose PM 10 di cui tanto si parla nelle metropoli super inquinate) dannosissime per i polmoni di chi li respira?
E' a conoscenza che i due turbogas producono inquinamento termico del microclima e spreco energetico dovuto all’emissione di circa 14 Mwh di energia termica nell’ambiente?
Lo sa che questo calore potrebbe essere utilizzato per teleriscaldare Viggiano e Grumento insieme? Ritiene che l’emissione di incombusti che regolarmente seguono le sfiammate della torcia del Cova, le cosiddette anomalie (io li chiamo incidenti per sovraccarico) del Cova, siano aria salutare da respirare a pieni polmoni?
E’ a conoscenza di cosa l’Eni brucia nel proprio inceneritore, presso il CovaA di Viggiano, e se vi sia emissione di diossina nei fumi di combustione?
Non ritiene di aver svenduto la maggior ricchezza della Basilicata, l'acqua, quando numerosi studiosi segnalano l’inquinamento del Lago Pertusillo, l’inquinamento del bacino diga di Marsico Nuovo, l’inquinamento della falde acquifere ubicate a 100 metri di profondità?
Non ritiene di aver raso al suolo la produzione di prodotti tipici come il Vino delle Vigne di Viggiano, i fagioli di Sarconi, il Canestrato di Moliterno e di rischiare di fare altrettanto nella zona di produzione dell’Aglianico del Vulture mettendo in ginocchio la microeconomia locale a seguito delle trivellazioni selvagge previste dall’art.38?
Ritiene di avere la situazione sotto controllo quando i pozzi vengono ubicati in zone antropizzate e non esiste nemmeno uno straccio di Piano di Sicurezza per un possibile Blow-out, per gli abitanti circostanti alle installazioni dei pozzi?
E così pure è a conoscenza che durante una riunione pubblica alla presenza di Prefettura, V.V.F.F. e Protezione Civile Regionale, l’Eni ha rifiutato la mia proposta di dotare tutti i responsabili della sicurezza nelle Aziende limitrofi al Centro Olio di detector tarato per presenza di H2S nell’ambiente, in modo da poter allontanare immediatamente i lavoratori dalla zona industriale in caso di fuoriuscita di H2S; il rifiuto è stato determinato dal fatto che superando più volte nell’anno la soglia ammissibile, l’Eni avrebbe dovuto sopportare gli oneri di mancata produzione delle Aziende. Ritiene che siano affidabili i pozzi di reiniezione dopo che l’unico pozzo di reiniezione esistente (Costa Molina) ha mostrato che sono possibili eventi sismici nelle zone con presenza di fratture e/o faglie in cui viene effettuata la reiniezione a pressione, ipotesi questa suffragata da numerosi studi internazionali; è a conoscenza Lei che l’incamiciatura di un pozzo di reiniezione si ferma a circa 400 metri di profondità e nel 67% dei casi non garantisce la tenuta dei liquidi iniettati, non solo, ma è a conoscenza di cosa contiene l’acqua di processo trasportata con le autobotti o reiniettata nel sottosuolo ad una pressione di centinaia di bar e che potrebbe infiltrarsi nelle falde e nei terreni superficiali? A tal proposito Le allego in copia un Certificato di analisi di quell’acqua, commisionato da Eni e quindi documento originale ed ufficiale; se ha delle minime conoscenze di chimica si renderà conto di cosa stiamo parlando.
Ha mai fatto Lei signor Presidente qualche giornata di convegno full immersion con i tanti studiosi ed esperti presenti in Regione e che conoscono ed hanno approfondito le varie situazioni di criticità nella Regione, con il fine di avere un chiaro quadro della situazione? Oppure si è fidato solo di ciò che i vari Schiassi e Lambiase e Gheller Le hanno sussurato? A tal proposito La invito ad essere presente al Convegno Tecnico programmato a Lauria il giorno 7 gennaio prossimo ore 18,00 per migliorare le Sue conoscenze. 
Ha valutato Lei che le ulteriori trivellazioni che verrebbero autorizzate in Basilicata con lo SbloccaItalia (Sbloccatrivelle), con il meccanismo previsto al Comma 5 dell’art. 38, porterebbero ulteriori Royalties alla Regione solo tra 12 (dico dodici) anni, essendo le estrazioni dei primi dodici anni considerate prove di produzione e quindi libere da accise e Royalties; quindi dopo tutto lo scempio del territorio e l’alto rischio per la salute dei Lucani, non vi è nemmeno il tornaconto da Lei tanto decantato. Potrei continuare ancora con mille domande e dubbi, ma penso che queste siano sufficienti per farLe comprendere che un qualsiasi cittadino lucano, alla luce di tutte le perplessità sopra esposte si domandi lecitamente: “Ma perchè, se corriamo tanti rischi a fronte di ipotetici vantaggi economici che potrebbero arrivare solo tra 12 anni, il Presidente Pittella, adottando il Principio di Precauzione, non si schiera chiaramente contro la petrolizzazione scellerata della Basilicata? “, “ Perchè egli non sviluppa il turismo, l’agricoltura biologica e lo sviluppo dei prodotti tipici locali?". A questa lecita domanda, mi scusi signor Presidente, si può dare risposta solo ipotizzando una Sua posizione succube o, ancor peggio, complice del potere forte delle compagnie petrolifere, perchè di fronte a rischi così alti per la salute e per l’ambiente dove viviamo, ci si schiera o a favore dei Lucani o a favore dei petrolieri, senza articolo 38 che tenga e senza commistione e genuflessione ai dictat del duce di turno. In attesa di una Sua esauriente risposta ed in attesa di incontrarla al convegno tecnico di Lauria, Le porgo i migliori auguri di ravvedimento e distinti saluti.

Ing. Antonio Alberti

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