mercoledì 1 luglio 2020

Fitarco. Il 28 luglio riprende l’attività. Primo appuntamento post-Covid-19 a Miglionico



di Francesco Menonna
Un protocollo  sanitario lunghissimo, sette pagine tutte da leggere e approfondire. Igiene, sanificazione degli attrezzi, delle armi e dei campi di tiro, poi toccherà alle palestre sedi delle gare in programma in autunno e in inverno. Il post-Covid-19 si presenta così nel settore del tiro con l’arco in Basilicata. Annullate a causa della pandemia le gare previste fino a giugno ora tocca finalmente ad una prova sperimentale in programma a Miglionico il 28 luglio organizzata dal Comitato Regionale Fitarco( Federazione Italiana Tiro con l’Arco ) di Basilicata. Nicola Taddei, numero uno del comitato regionale lucano è cauto circa la ripresa delle gare e rimarca l’impegno profuso dalla sede lucana nell’ambito dell’attuazione del protocollo sanitario e della e programmazione avviata dai dirigenti lucani: “Bisogna guardare avanti con fiducia senza abbassare la guardia, sono convinto che solo in questo modo sarà possibile andare avanti. Al momento non abbiamo avuto notizie dai comuni lucani che tutti gli anni ci mettono a disposizione le palestre scolastiche per consentirci la disputa delle gare indoor invernali. Attendiamo fiduciosi le comunicazioni da parte delle amministrazioni comunali. La gara del 28 luglio promossa dall’Arcieri dei Sassi di Matera diventa fondamentale per comprendere le difficoltà organizzative che sicuramente non mancheranno in futuro”. Dunque in attesa di far centro le società lucane si preparano con la massima cautela rispettando il protocollo sanitario federale.

Traffico di droga, armi e spaccio: operazione della Dda di Potenza. 29 le ordinanze di custodia cautelare e 42 le perquisizioni

 

Sono scattate all’alba misure cautelari per 29 persone ritenute responsabili di traffico e spaccio di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, oltre che detenzione illegale di armi di provenienza illecita, munizionamento, materiale esplodente e altro. L’operazione, denominata “Paride” e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza, è stata condotta dagli agenti di Polizia della Squadra Mobile della Questura di Matera e dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Potenza. Le misure cautelari che hanno interessato i territori di Matera, Bernalda, Policoro, Montescaglioso, Scanzano Jonico, Pisticci, Altamura, Manduria (Taranto), Capaccio Scalo (Salerno), sono state eseguite unitamente a 42 provvedimenti di perquisizione personale e domiciliare disposti dal pm dalla direzione distrettuale antimafia di Potenza. L’attività di indagine - spiega il procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio -, degna di nota anche per la rapidità di esecuzione, ha preso avvio con il rinvenimento operato nel dicembre scorso in agro del comune di Bernalda, di 1, 2 kg circa di “cocaina”, 2,7 kg circa di “hashish”, suddivisi in 27 panetti, 125 gr. di “marijuana”; 2 fucili da caccia, 5 pistole revolver e semiautomatiche, circa 5.000 proiettili di vario calibro e potenzialità, 4,5 kg di materiale esplodente, costituito da diversi ordigni e manufatti esplosivi, completi di miccia. Oltre al territorio di Bernalda, divenuto col tempo una delle più importanti “piazze di spaccio” della Basilicata, l’organizzazione malavitosa facente capo a Vincenzo Porcelli, operava anche a Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Miglionico, Calciano, Salandra, Valsinni. A Bernalda convergevano anche esponenti della criminalità di altri territori e regioni per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti. Ciò a dimostrazione della crescente centralità del territorio lucano nel contesto del traffico di droga.L’indagine ha consentito, inoltre, di delineare rapporti di collegamento e forniture di droga, anche ripetute nel tempo e per quantitativi piuttosto consistenti, effettuate in favore di esponenti di vertice del clan “Scarcia” di Policoro, del clan “Schettino” di Scanzano Jonico, del ricostituendo clan “D’Elia’ di Montescaglioso, nonché del gruppo “Potenza’ di Marconia di Pisticci. Il sodalizio criminoso oltre ad avere rapporti d’affari con rifornitori stranieri, per lo più albanesi, che erano in grado di procurare elevate quantità di stupefacente come 2 kg di cocaina in pochi giorni, aveva relazioni criminali con tutti i maggiori clan del metapontino, riuscendo a mantenere una vera e propria equidistanza.L’associazione di cui Porcelli era a capo era anche in grado di fornire all’occorrenza armi, munizionamento e materiale esplodente. L’operazione antidroga, è stata eseguita da oltre 150 agenti della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile di Potenza e Matera, da personale delle Questure lucane, dei Reparti Prevenzione Crimine “Basilicata” Puglia”, “Campania”, “Lazio” e “Calabria”, nonché delle unità cinofile di Nettuno, Napoli e Vibo Valentia con la copertura aerea di un elicottero del Reparto Volo di Reggio Calabria.Oltre agli evidenti effetti repressivi - sottolinea il capo della Dda di Potenza - l’operazione antidroga odierna ha consentito di raggiungere anche indiscutibili effetti preventivi, impedendo la consumazione di altre gravi azioni delittuose su di un territorio, quale è quello della fascia jonica-metapontina, caratterizzata da una recrudescenza criminale che non ha eguali in questo Distretto, frutto di azioni delittuose compiute con allarmante frequenza e tracotanza da una pluralità di gruppi criminali spesso in conflitto fra loro, con modalità e finalità di chiara matrice mafiosa, nei cui confronti, come pure l’odierna operazione di p.g. dimostra, si sta sviluppando, con massimo impegno, l’azione di contrasto da parte della Dda e delle Forze di Polizia.
  Soggetti raggiunti da misura cautelare:
 1. PORCELLI Vincenzo, cl 1973, di Bernalda (Mt), detenzione in carcere;
2. SCARCIA Salvatore, cl. 1967, di Policoro (Mt), detenzione in carcere;
3. BESHIRI Kostandin, cl. 1965, di Bernalda (Mt9, detenzione in carcere;
4. BESHIRI Joxhens, cl. 1992, di Bernalda (Mt9, detenzione in carcere;
5. CIFRESE Vito, cl. 1987 di Montescaglioso (Mt), detenzione in carcere;
6. KARAJ Fluturim, cl.1985 di Altamura (Ba), detenzione in carcere;
7. PETRELLI Giovanni, cl. 1974 di Montescaglioso (Mt), detenzione in carcere;
8. RISIMINI Antonio, cl. 1984, Bernalda (Mt), detenzione in carcere;
9. DITARANTO Susanna, cl. 1965, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
10. CARBONE Beniamina, cl.1963, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
11. CELICO Vincenzo Luigi, cl. 1990, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
12. TRIA Antonio, cl. 1954, di Pomarico (Mt) arresti domiciliari;
13. AFFUSO Giovanni, cl.1988, di Policoro (Mt), arresti domiciliari;
14. CHARIKI Said cl.1990, di Bernalda (Mt), arresti domiciliari;
15. CRISTALLO Eustachio, al.1985, di Matera, arresti domiciliari;
16. IANNUZZIELLO Leonardo Rocco, cl. 1997, di Policoro (Mt), arresti domiciliari;
17. PALAGIANO Gabriele, cl. 1966) di Manduria (Ta), arresti domiciliari;
18. SCHETTINO Giuseppe, cl.1988, di Scanzano Jonico (Mt), arresti domiciliari;
19. SFORZA Davide, cl.1987, di Pisticci (mt), arresti domiciliari;
20. ATOUF Youssef, cl.1990, Capaccio Scalo (Sa), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
21. DANIELE Davide, cl.1975, di Ozzano dell’Emilia (Bo), obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.;
22. DELMONTE Michele, cl.1976, di Matera, obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla P.G.

martedì 30 giugno 2020

Taranto: piacciono i profili di Mincica e Loliva


di Maurizio Mazzarella
È prematuro parlare di mercato calciatori in casa rossoblu. La dirigenza ionica è intenzionata a fare le cose con estremo ordine ed i contatti che si stanno registrando in quest'ottica negli ultimi giorni, sono da considerare come semplici sondaggi e nulla di più. Il Taranto vuole prima scegliere il nuovo allenatore, ufficializzarlo e poi in seguito in pieno accordo con il tecnico lavorare sul mercato in entrata ed in uscita. Nel frattempo il direttore sportivo Danilo Pagni (nella foto), sta stilando una potenziale lista di profili da mostrare a colui che sarà scelto come nuovo condottiero rossoblu. Tra questi figura il giovane portiere del Gravina Loliva, visionato e di gradimento del diesse di origine calabrese. C'è inoltre l'estroso calciatore del Casarano Mincica, un elemento anch'egli di gradimento con cui non vi è stato ancora alcun contatto. È differente invece l'attenzione per Gigi Castaldo. L'attaccante piace a Danilo Pagni ed anche molto. Non è un mistero. Il feeling tra le parti persiste da anni. Castaldo però non si muove dalla Campania. Difficilmente gradisce spostarsi dalla sua terra. Qualora però decidesse di andar via, il Taranto si farà trovare pronto.  Capitolo allenatore. Pagni non ha fretta. Al momento la dirigenza ionica ha incontrato solo Luca Tiozzo, che piace e nonostante qualche potenziale problematica ambientale che inizialmente sembrava potesse influire su un eventuale ingaggio, mantiene in piedi la propria candidatura. Stesso dicasi per Costantino, sempre sul taccuino di Pagni, ma più in basso nella lista. Il Taranto aspetterà i play-out di Serie C e questo può essere indicativo dei nomi circolati di recente, ovvero Giacomarro, Rigoli, ma soprattutto Auteri, che viaggia a cifre di ingaggio spropositate per il budget messo a disposizione di Pagni. Poi c'è chi si propone e questo è un altro discorso. Sono molti i tecnici che costantemente chiamano Pagni. Contatti certamente, che però non partono dal dirigente calabrese, ma da chi vorrebbe farlo vacillare. Dopo Monticciolo, ecco arrivare anche la telefonata di Giannini, che ha voglia di rimettersi in gioco in una piazza importante. Il Taranto nel frattempo ha scelto la sede del prossimo ritiro. Gli impianti di Camigliatello non hanno soddisfatto la dirigenza ionica che ha visionato una località a qualche km di distanza, ovvero "Moccone". Il Taranto al 99% alloggerà presso l'hotel "La Fattoria". Curiosità: la stessa sede venne prescelta dal Catanzaro recentemente. Che ci sia lo zampino del nuovo allenatore? Solo casualità, si dice...

Picerno in tripudio, un secco 3-0 al Rende per conquistare la permanenza in serie C


di Mario Latronico
Fa festa il Picerno che supera al “Viviani” per 3-0 il Rende nel match di ritorno dello spareggio play out. I lucani legittimano con pieno merito la permanenza tra i professionisti ribaltando lo 0-1 della gara di andata in Calabria. Dopo 80 secondi dal fischio di inizio i rossoblù lucani passano in vantaggio grazie ad un rocambolesco autogol di Origlio che beffa il suo portiere (1-0). Al 23’ il Picerno di mister Giacomarro raddoppia, spizzata di testa di Santaniello su rilancio di Pane, la palla finisce ad Esposito che entra in area dalla destra e lo fa secco in uscita per il 2-0. Gli ultimi minuti della prima frazione di gioco vedono i calabresi spingere sull’acceleratore nel tentativo di riequilibrare le sorti dell’incontro. Al 6’ della ripresa il Rende resta in 10 uomini, doppio giallo per Vitofrancesco. In vantaggio di due reti e con la superiorità numerica, il Picerno ha vita facile ed ha anche 2-3 occasioni per rendere più corposo il risultato. Il 3-0 porta la firma del centrocampista Pitarresi, bravo ad incunearsi in area e a trafiggere il portiere con un preciso diagonale da destra verso sinistra. Nel finale il Rende cerca la rete della bandiera, ma i rossoblù chiudono ogni varco. Risultato al sicuro fino al triplice fischio e può partire la festa di un Picerno che può tirare un grande sospiro di sollievo. Molto emozionato a fine gara il tecnico Domenico Giacomarro che dedica la salvezza al presidente Curcio e poi anche alla sua famiglia. «E' stata una giustizia divina, la squadra ha meritato la salvezza - spiega Enzo Mitro direttore generale del Picerno - il Picerno sarà tra i professionisti anche l'anno prossimo con l'obiettivo di fare sempre meglio. Oggi ci siamo ripresi quello che è nostro». 

«Com'è morto Marco Pantani?», l'inchiesta de "Le Iene" rivela nuovi particolari sulla scomparsa del "pirata"

di Carmine Viggiano 
Sedici anni descrivono un arco temporale sufficiente a cancellare qualsiasi cosa dalla memoria, o quasi, ma non sono bastevoli a far cadere nell'oblio un campione sublime, che con le sue gesta è riuscito ad entrare nell'immaginario collettivo e ad ergersi ad icona mondiale del suo sport, il ciclismo. Anche perché le circostanze che lo hanno strappato all'affetto di familiari e sostenitori non sono ancora del tutto chiarite. Ovviamente, si sta parlando di Marco Pantani. Sulla cui morte pendono ancora numerosi interrogativi, tanto da spingere il programma televisivo «Le Iene» a realizzare l'ennesimo speciale, andato in onda ieri sera sulle reti Mediaset, per raccontare i punti insoluti di una vicenda che, nonostante tutto il tempo trascorso da quel maledetto 14 febbraio 2004, continua ad arricchirsi di nuovi particolari.
La novità più rilevante è che in questa occasione, per la prima volta, a parlare è stato Fabio Miradossa, lo spacciatore di fiducia di Pantani e l'unico condannato dall'autorità giudiziaria in questa tragica storia. Una delle sue prime dichiarazioni è stata: «Marco non è morto per cocaina, Marco è stato ucciso». Una tesi sostenuta anche a discapito della propria posizione, con convinzione. Possibile movente del delitto: il denaro. Pantani, infatti, prima di recarsi a Rimini, aveva prelevato, a Milano, circa 20mila euro. E, nella ormai tristemente nota stanza d'albergo in cui fu ritrovato il suo cadavere, di quei soldi non è stata ritrovata mai alcuna traccia. Tutto questo ed altri particolari, derivanti da un'inchiesta durata ben due anni condotta da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, sembrano gettare nuove ombre su questa misteriosa vicenda. Per la magistratura il caso è chiuso, ma riuscirà la nuova inchiesta de «Le Iene» a far riaprire le indagini?

Estate in sicurezza: Le “regole d’oro” della Polizia postale per affittare una casa-vancanze



Continua la collaborazione tra Polizia Postale e delle Comunicazioni, Unione Nazionale Consumatori e Subito, che scendono in campo per informare i cittadini e offrire strumenti concreti in grado di sviluppare comportamenti virtuosi sul web: «Quella del 2020 sarà un’estate differente per molti italiani. Dopo il difficile periodo di lockdown la voglia di vacanza si fa sentire, allo stesso tempo è forte il bisogno di organizzare un’estate sicura, in primis dal punto di vista della salute. Ecco allora che la casa vacanza, indipendente e facilmente raggiungibile con mezzi propri, diventa un’alternativa valida per molti. Questa tendenza riaccende l’attenzione sull’importanza di agire in sicurezza sul web, fin dal momento della ricerca e prenotazione, per garantirsi un’estate serena e sicura da tutti i punti di vista. Tematica cara a Polizia Postale e delle Comunicazioni, UNC -Unione Nazionale Consumator e Subito, che rinnovano anche quest’anno la collaborazione e l’impegno verso i consumatori, offrendo un supporto concreto per scegliere la propria casa vacanza in sicurezza con poche e semplici regole da applicare in fase di ricerca e prenotazione dell’alloggio prescelto». La Polizia Postale e delle Comunicazioni ogni giorno assiste i cittadini sulla sicurezza in rete, aiutandoli a individuare e limitare possibili rischi. L’utilizzo del web per la ricerca delle proprie vacanze è ormai una realtà consolidata e una grande opportunità, per questo Polizia Postale vuole essere accanto ai cittadini con un’azione congiunta con chi tutela gli interessi dei consumatori e con il marketplace leader in Italia, proprio in questo momento di picco delle prenotazioni in vista della stagione estiva. Ed ecco la guida di 8 regole per programmare e vivere una vacanza in sicurezza realizzata da Polizia Postale e delle Comunicazioni, Unione Nazionale Consumatori e Subito.

Immagini realistiche, complete e non troppo patinate

Per verificare la coerenza e veridicità tra immagini e case, utilizzare un motore di ricerca web di immagini su cui caricare le foto presenti nell’annuncio e controllare che non si tratti di foto da repertorio ma di scatti di una casa reale.
Descrizione completa e dettagliata dell’immobile

Per capire se l’immobile e la zona (distanza dal mare, posizione centrale…) corrispondono alla descrizione fatta nell’annuncio, cercare la strada indicata sulle mappe disponibili nel web e, una volta trovato il luogo esatto, visualizzarlo tramite satellite.

Contatta l’inserzionista via chat

Per conferme ulteriori, prendere contatto con l'inserzionista tramite la chat della piattaforma, chiedere informazioni e foto aggiuntive sull'immobile e approfondire con una chiacchierata chiedendo il numero di telefono, possibilmente fisso.

Prezzi dell’immobile adeguato

Per capire se un prezzo è alto, basso o adeguato è opportuno fare una ricerca sulla zona tramite la piattaforma in cui è presente l’annuncio, utilizzando anche un motore di ricerca e controllando se il prezzo non è troppo basso e quindi effettivamente in linea con la località e la struttura della casa.

Incontro con l’inserzionista

Per verificare che tutto sia regolare, incontrare ove possibile l’inserzionista per una visita della casa e per consegnare l’importo dovuto di persona.

Richiesta e Valore caparra

La richiesta di una caparra è legittima, purché non superiore al 20% del totale.

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