domenica 6 luglio 2014

Miasmi a Pisticci Scalo: atto II

In un ottica capitalista, in perenne ricerca del profitto, che auspica i raddoppio delle estrazioni degli idrocarburi, al fine di raddoppiare le royalties, parte soccombente non possono che essere i cittadini! Ancora una volta, Pisticci Scalo fa parlare di se per la questione dei Miasmi avvertiti in prossimità del cosiddetto Tecnoparco, in Valbasento. Quale soluzione adottare? “La cosa più logica è spostare l’intero quartiere, si fa prima e si risolve il problema” ha affermato il senatore Massimo Mucchetti  del Pd, presidente della X Commissione industria, commercio, turismo del Senato, ad esito parziale dei due giorni di sopralluogo della sua commissione in Basilicata.
Spostare, dunque, 800 persone dalle proprie case, per non soffrire più del cattivo odore emesso da chissà quali sostanze, smaltite e stoccate più o meno legalmente al Tecnoparco.
“Trovo che sia un po’ strano  che dalla Val d’Agri si portino le acque nere in questi impianti con il risultato che a Pisticci si sta male a cause delle puzze, mentre l’Eni butta via 40 milioni di euro all’anno per fare questo trasporto, quando sarebbe più semplice, come avviene in tutte le parti del mondo, reiniettarle nei pozzi, assicurando una vita più lunga ai pozzi medesimi”, ha dichiarato Mucchetti, “Qui c’è un problema di sostenibilità degli odori. Abbiamo fatto il nostro giro, li abbiamo sentiti, è una situazione sgradevole. Allora facciamo due conti: le case nel quartiere valgono poco e niente. Quanto costa costruire più o meno altrettante abitazioni da un’altra parte? Non molto. Il problema si risolverebbe alla radice e abbastanza alla svelta. Pisticci Scalo non è il rione Tamburi di Taranto, con 25 mila anime. Qui è facile, ci sono 6-7-800 persone: si può fare, non avrebbe un costo elevato. Anzi il costo potrebbe essere sostenuto un po’ da tutti, anche dalle industrie, anche dalle stesse famiglie. Questo sarebbe un modo concreto di affrontare una parte del problema”.
Di diversa opinione è invece il senatore lucano del M5S, Vito Petrocelli, il quale auspicherebbe lo stop alle trivellazioni in Basilicata ed aborrisce l’idea delle reiniezione dei reflui.
Ma la nostra regione sembra destinata ad un grande progetto di sfruttamento intensivo, è la Eldorado petrolifera: “C’è tanto petrolio e gas da tirar fuori, di più di quello che si tira fuori adesso, sarebbe saggio aumentare la produzione, aumentare le royalties che vanno alla comunità lucana e spenderle meglio di come sono state spese finora. Usare queste royalties come volano per fare investimenti produttivi veri, adatti al territorio, sostenibili dal punto di vista ambientale”, afferma Mucchetti.
Il Comitato Pisticci Scalo Pulita ha invece chiesto la delocalizzazione degli impianti di trattamento, così come il sindaco di Pisticci: “Chiediamo che vengano sospesi i flussi di reflui rivenienti dalla val D’Agri. E, soprattutto, vogliamo sapere da Potenza cosa vuol fare politicamente della Valbasento. Finora non sono arrivate risposte. Se poi dal punto di vista istituzionale non riusciremo a cavare un ragno da un buco, allora va da sé che faremo quello che abbiamo fatto l’altra sera”.
Rimane da chiedersi quali sarebbero le devastanti conseguenze ambientali, territoriali e sulla salute che patirebbero gli abitanti di tutta la regione qualora raddoppiassero le attività estrattive sul territorio. Ai posteri (e neanche tanto lontani) l’ardua sentenza.


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